Melania Messina

Si forma alla School of Visual Arts di New York. Negli anni Ottanta ritorna in Italia, a Milano e successivamente a Palermo. Impegnata nella ricerca di codici di comunicazione visiva attraverso la fotografia, utilizza il colore come forma espressiva e i suoi lavori trattano spesso tematiche sociali. Negli anni collabora con le principali testate italiane e estere. Nel 2004 le sue fotografie sono selezionate per la realizzazione del volume Imagining Ourselves, anthology con prefazione di Isabella Allende, curato dall’International Museum of Women di San Francisco, presentato a New York durante la quarantanovesima sessione della commissione ONU sulla condizione femminile. A Palermo realizza un progetto con i minori del quartiere Zen documentato dalla rete 3 della RAI. Dal 2013 al 2015 lavora sul tema della violenza domestica con la serie Silenzi Interrotti. I suoi lavori sono esposti in mostre in Italia e all’estero e sue foto fanno parte della collezione permanente dell’Accademia Carrara di Bergamo. Dal 2010 è parte del collettivo BuenaVista photo, una rete solidale di fotogiornalisti italiani. Nel 2017 è premiata dall’Associazione Libera di Santa Margherita Belice per l’impegno dimostrato attraverso il lavoro nel contrastare i fenomeni di illegalità in Sicilia.


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“Violenza domestica:  “Silenzi Interrotti”

Un progetto sul tema della violenza domestica raccontato attraverso le parole e le emozioni di donne che ne sono state vittima. La scelta è stata quella includere le vittime nella narrazione dando loro voce, frasi dai diari o estemporanei flashback delle emozioni provate nei momenti in cui subivano la violenza, sono state scritte a mano su fogli di carta poi fotografati in spazi e luoghi evocativi dei contesti. Niente immagini di lividi ma solo frasi di sofferenza in ambienti quotidiani dove la banalità del male trova espressione.


Lotta alla mafia e società contadina, le origini…

Il progetto riguarda il tema delle lotte contadine in Sicilia, nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, molto di quello che accadde in quel periodo ha determinato gli assetti futuri dell’isola e non solo.
Molte delle storie di violenza sono state dimenticate…
In quegli anni in una Sicilia feudale, fu compiuta una strage silenziosa di sindacalisti o semplici contadini che rivendicavano il diritto alla terra e si battevano per l’applicazione dei decreti Gullo. In Sicilia l’estensione del latifondo e il potere economico e politico ad esso connesso soffocavano un normale sviluppo. I contadini occupavano i feudi, per sollecitare l’applicazione delle leggi, ostacolati sia dagli agrari, che dalle autorità costituite. Contro il movimento si scagliò la mafia. Il tributo di sangue fu altissimo: vengono assassinati sindacalisti, contadini, sindaci socialisti, molte anche le vittime del fuoco delle forze dell’ordine durante gli scioperi. Nel 1947 avviene la strage di Portella della Ginestra. La maggior parte dei reati rimarrà impunita.

Il lavoro include le testimonianze audio dei protagonisti.